L' inglese scorre meglio: parole come immagini nell’estetica delle attitudini
DOI :
https://doi.org/10.55393/babylonia.v3i.209Mots-clés :
lingua inglese, arte contemporanea, mostre d’arte internazionali, progetto didattico per competenze, internet state of mindRésumé
Riflettendo sull’evoluzione recente dell’arte contemporanea, su come il codice visivo abbia accolto le parole quali significanti al pari delle immagini, l’articolo s’interroga sul ruolo particolare giocato dalla lingua inglese. A sostegno dell’ipotesi che l’inglese abbia un alto potenziale di significazione simbolica nell’espressione estetica, si riprende il concetto di “attitudine” del critico e curatore Harald Szeemann (When attitudes become form, 1969). Si coinvolge nella riflessione il paradigma pedagogico-didattico delle competenze, che pure rivendica una funzione non subalterna alla dinamica attitudinale dell’allievo nella manifestazione del suo comportamento competente. Sono presentati e discussi casi di studio da mostre d’arte contemporanea e dalla didattica artistica post-digitale.
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(c) Tous droits réservés Mario Bottinelli Montandon 2022
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