Hommage à Georges Lüdi
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DOI :
https://doi.org/10.55393/babylonia.v2i.261Résumé
Georges Lüdi, der am 25 Juli in seinem 79. Lebensjahr verstorben ist, hat in den letzten 40 Jahren die Linguistik in der Schweiz und auf internationaler Ebene geprägt. Im Besonderen hat er in der Schweiz eine neue Konzeptualisierung der Zwei- und in der Folge der Mehrsprachigkeit initiiert. Zusammen mit seinem ebenfalls viel zu früh verstorbenen Kollegen Bernard Py entwickelte er in Neuenburg und später in Basel einen auf Feldforschung beruhenden Ansatz. Er interessierte sich zunächst für spanisch- und italienischsprachigen Migrantenfamilien, dann für Schweizer Familien, die sich in anderen Sprachregionen des Landes niedergelassen hatten, um sich später der Mehrsprachigkeit in der Arbeitswelt zuzuwenden. Er ging dabei von einem soziolinguistischen, in der Interaktionsforschung und in der Konversationsanalyse verankerten Ansatz aus, der später durch die Beiträge der Neurolinguistik bereichert wurde
Dopo un’ammirabile attività accademica, il 10 dicembre 2009 Georges Lüdi tenne la sua lezione di commiato all’università di Basilea. Il titolo della lectio magistralis « Le plurilinguisme comme source d’innovation et de créativité » testimonia dello spirito e della lettera di una lunga carriera nella ricerca accademica, nella formazione, ma al tempo stesso nella società civile e nella politica linguistica. Georges Lüdi ha fatto parte di quella categoria di accademici, fattasi oggi vieppiù rara, che non disdegna l’uscita dalla torre d’avorio universitaria, anzi la cerca attivamente, nella consapevolezza che l’impegno civile sia espressione di responsabilità e di rispetto nei confronti della società e delle sue istituzioni. Questo suo impegno l’ha costruito e vissuto sulla base di principi e di convinzioni encomiabili: fra questi l’idea che l’uomo vive e trova se stesso dentro e con la lingua. Ma essendo l’uomo essere diverso, la sua lingua non è da meno, ne esprime la ricchezza, è plurima e molteplice. Ciò gli ha permesso di fare sua l’atavica vocazione del plurilinguismo e della multiculturalità, elementi espressione di una tolleranza autenticamente illuminista e umanista, ma anche indispensabili tanto per l’identità del nostro Paese quanto per un mondo scientifico-accademico che si voglia aperto, critico e refrattario ad ogni tentazione dogmatica e inquisitoria. In un’epoca in cui il pensiero unico, il servilismo tecnologico e l’opinionismo sembrano vieppiù eclissare la forza del dubbio e imporsi sulla creatività e la divergenza, l’esempio intellettuale e professionale di Georges Lüdi equivale ad una grande lezione.
Una lezione testimoniata sia da una produzione scientifica vastissima sia, come detto, da un impegno civile più che esemplare. Di questo impegno sia qui evocato, quasi a titolo esemplare, il ruolo centrale avuto nell’ambito delle attività della Fondazione Lingue e Culture, di cui ha fatto parte, per alcuni anni come presidente, sin dalla sua costituzione nel 1993. Con determinazione e verve argomentativa, Georges Lüdi ha sostenuto e animato anzitutto la pubblicazione di Babylonia favorendone la diffusione e il riconoscimento in Svizzera e all’estero. Poi le diverse iniziative della Fondazione, fra cui:
- il Manifesto in favore delle lingue, lanciato alle soglie del nuovo millennio, per sostenere lo spirito di apertura culturale e l’apprendimento delle lingue,
- la Comunità di lavoro “Parlez-vous suisse?”, che ha raggruppato 18 organizzazioni della società civile e ne ha coordinato il lavoro in vista della nuova legge svizzera sulle lingue,
- la Comunità d’interesse in favore di due lingue che ha sostenuto in diversi Cantoni le campagne per l’insegnamento delle lingue straniere nella scuola elementare.
Più in generale, è importante ricordare il ruolo centrale che ha svolto come presidente del gruppo di esperti incaricato dalla Commissione “Formazione generale” della CDPE di elaborare un "Concetto generale per l'insegnamento delle lingue" (1998), e il suo contributo essenziale all’elaborazione e all’accettazione in ambito politico della nuova Legge sulle lingue, varata dall’assemblea federale il 5 ottobre 2007.
L’instancabile attività di Georges Lüdi, a cavallo tra l’ambiente accademico e la società civile, ne ha fatto una delle figure di spicco del panorama linguistico svizzero degli ultimi decenni. Resterà nella memoria per aver difeso e promosso le istanze della diversità, della tolleranza e dell’apertura culturale con gli strumenti della ragione critica, con pacatezza, equilibrio e pragmatismo e, qualità di rilievo, distante dai sensazionalismi mediatici.
Les apports de Georges Lüdi à la linguistique ne s'arrêtent d'ailleurs pas à ces nombreux travaux et engagements portant sur le plurilinguisme. Esprit curieux, encyclopédique, il a produit de très nombreux articles, en français, allemand, anglais, espagnol, italien, portant sur des thématiques aussi diverses que la sémantique lexicale, la métaphore, la philologie romane, l'enseignement des langues, la politique linguistique, la littérature – hispanophone notamment –, la mise en texte de l'oralité dans la littérature du 18e siècle, la sorcellerie au XVIIe siècle, etc. Le nombre de ses publications, dans des domaines aussi variés, est impressionnant (en voici un aperçu ici).
Georges Lüdi était un leader, un meneur, un lanceur de projets. Il avait des idées fortes, qu'il pouvait défendre avec véhémence… Mais il était aussi un camarade, un ami, respectueux du travail de chacun.e au sein des équipes que, souvent, il dirigeait. Nombre de ses collaborateurs et collaboratrices ont ainsi pu profiter du climat toujours amical qui régnait dans ces équipes et développent aujourd'hui leurs propres travaux, souvent imprégnés par ce qu'elles et ils avaient vécu au contact de Georges Lüdi.
Nous ne saurions clore cet hommage sans mentionner l'importance pour lui de sa nombreuse famille, de son épouse Karin en particulier. Au terme de longues journées de travail, Georges invitait parfois ses collaborateurs et collaboratrices dans sa maison de l'Engelgasse, où Karin nous accueillait pour de magnifiques moments de convivialité, non dépourvues parfois de discussions animées! Nos pensées vont également à elles et eux.
Engagé, chaleureux, créatif, pionnier, rassembleur, toujours ouvert au dialogue et d'une loyauté exemplaire, notre ami Georges nous manquera!
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