L'importanza di coltivare la lingua minoritaria per garantire il bilinguismo dei bambini
DOI:
https://doi.org/10.55393/babylonia.v3i.417Parole chiave:
bilingualsm, children, Interaction, bilingualism, minority language, socialization, pragmatic skillsAbstract
Tra settembre e dicembre 2023, Babylonia ha raccolto domande poste dai genitori sullo sviluppo del linguaggio dei loro bambini. Questo articolo risponde alle seguenti domande:
Siamo genitori di due bambini (9 e 6 anni). A casa non seguiamo un approccio OPOL, bensì usiamo le due lingue della famiglia in maniera flessibile e a seconda dei momenti comunicativi. I bambini rispondo quasi sempre nella loro lingua più forte, che è anche la lingua dominante nell'ambiente che li circonda. Da un lato capiamo che questa è una cosa normale, dall'altro ci sembra che le loro competenze in una delle lingue di famiglia non siano abbastanza sviluppate. Meglio adottare un approccio OPOL? Ma come evitare forzature e frustranti imposizioni?
Se a volte parlo catalano ma prevalentement inglese, creo confusione per mia figlia ? Vorrei che imparasse anche il catalano , ma è molto difficile per me parlarlo sempre. Il mio compagno le parla solo in inglese.
Siamo una famiglia anglofona che vive negli Stati Uniti. Mio marito è francofono ma non ha mai parlato francese con i nostri figli che hanno 5 e 8 anni rispettivamente. Ora vorrebbe incominciare a parlare in francese con loro. I ragazzi pero’ sono facilmente frustrati e preferiscono evitare di interagire con lui quando parla in francese. Cosa dovremmo fare per assicurarci che imparino il francese ? Cosa posso fare io, anglofona, per creare un contesto favorevole a questo apprendimento?
[riassunto generato da Claude-3-Haiku-200k - rimandiamo il lettore all'articolo in formato PDF per una risposta completa]
Questo articolo tratta dell'importanza di coltivare la lingua minoritaria per garantire il bilinguismo dei bambini, in risposta alle domande di genitori che affrontano questa sfida.
Tradizionalmente, l'approccio "una persona, una lingua" (OPOL) è stato raccomandato per crescere bambini bilingui. Tuttavia, ricerche recenti dimostrano che questo metodo non è sempre il più efficace, in particolare quando entrambi i genitori parlano la lingua dominante a casa oltre a una lingua minoritaria.
Infatti, affinché il bambino sviluppi realmente competenze nella lingua minoritaria, è necessario garantire la massima esposizione e utilizzo di questa lingua nella vita quotidiana. Quando la lingua dominante della società è presente anche a casa, le probabilità che il bambino padroneggi la lingua minoritaria diminuiscono notevolmente.
L'autrice consiglia quindi ai genitori di "proteggere" il tempo passato a utilizzare la lingua minoritaria, anche se ciò può sembrare meno naturale. Possono ad esempio usarla in determinati contesti specifici, continuando a impiegare la lingua dominante in altre situazioni.
I genitori possono anche coinvolgere un familiare che parla solo la lingua minoritaria con il bambino o iscriverlo a un programma educativo che utilizza questa lingua. Inoltre, dovrebbero valorizzare il bilinguismo presso il loro bambino affinché ne comprenda l'importanza.
L'autrice illustra queste strategie a partire dalla sua esperienza personale di aver cresciuto le sue due figlie trilingui. Lei e suo marito hanno adottato l'approccio OPOL fin dalla nascita, sfruttando i media e cercando una "comunità di pratica" per le loro lingue minoritarie.
Sebbene possa sembrare difficile, l'importante è che i genitori valutino se il bilinguismo sia una priorità e se siano pronti a modificare le loro pratiche linguistiche familiari. L'obiettivo è consentire uno sviluppo armonioso del bilinguismo, vantaggioso per tutti.
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